Si
dice che la fortuna sia cieca ma che
la sfiga ci veda benissimo.
Cosa
succede però se per una volta la dea bendata si toglie il velo dagli occhi e
guarda proprio noi e noi, invece, le voltiamo le spalle?
Ho
fatto questa riflessione guardando l’ultima puntata di “X Factor”, quando uno
dei gruppi più votati dall’inizio della competizione ha deciso di mollare tutto
e rinunciare alla grande opportunità che questo format televisivo dà a chi
vuole fare della musica il proprio lavoro.
Sto
parlando dei Dainalu, un duo formato da una ragazza con una voce
particolarissima e un aspetto che a tratti ricorda una creatura fiabesca, e il
suo compagno, che suona più strumenti e si occupa della parte musicale. Sono due
ma sembrano un complesso.
Animati dal desiderio di riscatto e da una passione
che trasuda dai pezzi che presentano, hanno fatto colpo non solo sui giudici ma
anche sul pubblico, che li ha sostenuti sin dall’inizio, mandandoli avanti
nella competizione senza esitazione.
Il
loro sogno si stava realizzando. La vita, l’Universo, il destino, chiamatelo
come volete, aveva ascoltato il desiderio del loro cuore aprendo loro tutte le
porte. Erano nel flusso.
Eppure
a un certo punto qualcosa si è rotto dentro di loro, e si sono accorti che il
contenitore televisivo non era nelle loro corde e che il ritmo convulso di ciò che
avevano scelto per dare voce al loro talento li aveva inghiottiti.
Forse.
E
se fosse invece che avevano smesso di credere in quel sogno? O che non si
sentissero meritevoli di tutto quel successo e dell’affetto delle persone che
magari vedevano in loro un esempio concreto di tenacia e fede? In questo caso
la scelta che hanno fatto, in modi e tempi alquanto discutibili, avrebbe un
senso. Se non mi sento meritevole creerò dei meccanismi di sabotaggio tali per
cui ciò che penso di non meritare si avvererà.
E’ molto semplice.
Non è facile
gestire
il fallimento, ma non lo è nemmeno gestire il successo.
E se non ci
si sente all’altezza delle situazioni si farà in modo di evitarle, in un modo o
nell’altro.
E’
anche vero che non si può conoscere un certo meccanismo fino a quando non se ne
fa esperienza, ma se sappiamo già in principio che a certi compromessi non
sappiamo scendere, perché imbocchiamo proprio quella strada? Cosa vogliamo
dimostrare e soprattutto a chi vogliamo dimostrarlo?
La
loro scelta, per quanto sentita, è stata un voltare le spalle a un dono che la
vita probabilmente non gli farà più, perché certe occasioni capitano una sola
volta e sono quei momenti in cui se sai cavalcare l’onda arrivi alla terra
promessa. Ma come dicevo sopra, devi sentirti in grado di poterlo fare. Magari arriveranno lo stesso ai loro
obiettivi passando da un’altra strada, oppure, a mente lucida, rimpiangeranno
per tutta la vita questa scelta irruenta e ingrata.
Cosa
succede se si rifiuta un regalo che la vita ci fa? Che meccanismo scatta quando
possiamo realizzare un sogno e decidiamo invece di rinunciare, bruciando un’opportunità
più unica che rara?
L’universo
si ricorderà ancora il nostro indirizzo o ci metterà nella lista nera di chi ha
ricevuto il prodotto che aveva ordinato, lo ha provato e poi lo ha rimandato al
mittente?
Quando
diciamo di voler realizzare un sogno, siamo davvero disposti a prendere il
pacchetto completo o preferiamo rimanere nelle retrovie dove non è necessario
crescere e dimostrare una forza che forse non abbiamo?
In
compenso un gruppo che inizialmente era stato scartato, per un gioco del
destino è stato ripescato e sta procedendo con gioia e determinazione verso la
finale, e un altro cantante per il quale uno dei giudici si è battuto fino alla
fine e che lotta senza risparmiarsi per dimostrare di meritare di essere lì,
per la decisione dei Dainalu è rimasto in gara quando invece sarebbe stato
eliminato.
E’
il gioco di X Factor dentro al gioco del destino, che sta muovendo abilmente i
fili delle situazioni per dare a chi vuole davvero, togliere a chi non crede di
meritare e spingere avanti chi non molla mai.
Scrivete
bene il vostro indirizzo….non si sa mai…
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