martedì 31 gennaio 2017

Fantasmi...





La nostra città, la nostra vita, il mondo è infestato da fantasmi: ex fidanzati, ex amanti, ex amici, ex e basta, e siamo destinati a incontrare tutti gli spettri con cui abbiamo questioni in sospeso fino a quando non le abbiamo risolte.

Quando un amore muore, riusciamo davvero a liberarci dei fantasmi? O siamo sempre perseguitati da quelli dei nostri amori sbagliati?

E quando affrontiamo i demoni che ossessionano la nostra mente, riusciamo davvero a lasciarli andare, o ne diventiamo più ossessionati di prima?

Gli amori sbagliati sono quelli che lasciano un’informazione dentro di noi, una domanda forse, un rompicapo il più delle volte,  e anche quando credi di aver mollato ed essere andato oltre, basta un niente e ti accorgi che sono ancora lì, e che forse non se ne erano mai andati.

Se un fantasma riappare nella nostra vita forse c’è ancora qualcosa che non abbiamo capito, risolto e tagliato, altrimenti sarebbe già passato oltre, sarebbe già andato nella luce, per dirla alla “Ghost Whisperer”.  Eppure a volte tornano lo stesso, anche quando crediamo di aver fatto tutto quello che potevamo per tagliare quel filo che oltre a legare il più delle volte strozza.

E dire che la persona sbagliata è in realtà quella giusta per imparare una lezione che forse in altro modo non avremmo mai assimilato, e che gli amori sbagliati sono il miglior campo di addestramento che ci possa essere per conoscere se stessi oltre il velo dell’illusione.

Ma per far pace con i fantasmi degli amori sbagliati credo sia necessario solo una buona dose di sana onestà, con se stessi prima di tutto. Perché avevamo così bisogno di quell’amore sbagliato? Perché nonostante vedessimo cosa c’era che non andava non abbiamo avuto il coraggio di difendere noi stessi sopra tutto e tutti?

Quando in una relazione non si riesce ad essere totalmente se stessi e soprattutto sinceri riguardo a cosa si prova davvero , quella storia ha i minuti contati, e quell’amore, se di questo si può parlare, morirà nel peggiore dei modi.


I fantasmi degli amori sbagliati sono le parole che non abbiamo detto, le menzogne che da “amiche” sono diventate padrone, la rabbia per una storia che non è andata come volevamo noi, per la mancanza di comunicazione, di un obiettivo comune reale, di trasparenza. I fantasmi sono la nostra incapacità di scegliere l’amore vero invece di un suo surrogato, la mancanza di coraggio nell’essere pienamente se stessi senza compromessi né condizioni. I fantasmi sono la gelosia, il controllo che volevamo avere sulle situazioni e sulle persone,  le immagini che ti massacrano il cervello, quello che avremmo voluto dire e fare ma che per vari motivi non abbiamo fatto nè detto.

I fantasmi non si vedono ma ci sono, vivono con noi, ci stanno vicino e quando meno ce lo aspettiamo ci danno un segnale della loro presenza, riaprendo pagine di un libro che pensavamo chiuso. E in quelle pagine già scritte ci perdiamo di nuovo. Alcune presenze non ci abbandonano mai, anche dopo una vita di lontananza, e basta una canzone, un oggetto, un odore per sapere che sono ancora lì.

Sapete quando sappiamo di esserci finalmente liberati di un fantasma scomodo?
Quando ripensando a lui proviamo solo un sereno distacco. Niente più dolore, rabbia, nostalgia, ma solo pace e uno sguardo libero a quel passato che ci ha insegnato una grande lezione.

A volte mi capita di sorridere ripensando ai miei amori sbagliati. Mi vengono in mente le situazioni più assurde, positive e negative, e mi scappa da ridere…..adesso! Quella volta ridevo di meno, ma questo fa parte del gioco. Quando si decide di andare avanti, di vedere ogni situazione critica come una lezione, quel tempo non sarà stato sprecato, e nessun fantasma ci può perseguitare se decidiamo di essere liberi e non più incatenati a quella presenza che ormai non ci deve insegnare più nulla.

Forse non sono i nostri fantasmi che devono passare oltre, siamo noi.

E comunque ricordatevi che anche noi siamo, volenti o nolenti, i fantasmi di qualcun’ altro.
A ognuno i suoi…


Love and gratitude…

lunedì 23 gennaio 2017

Un'ossessione chiamata...Tempo!!





C’è solo una cosa al mondo che non possiamo fermare, ed è il tempo, e con esso l’inesorabile cambiamento che il nostro corpo subisce.

Non ci si pensa quando si ha vent’anni e ci si sente leoni dentro e fuori. Ma quando arriva il fatidico compleanno che apre la porta agli “anta”, tutto cambia.

Si iniziano a fare i primi bilanci, ci si guarda con più attenzione e a volte si cerca di fermare il tempo con metodologie estetiche che hanno come unico risultato quello di deturpare i visi e renderli oltremodo grotteschi. E non è appannaggio solo del mondo dello spettacolo, ma oggi anche di quello comune, che sempre più frequentemente si rivolge alla chirurgia estetica per sembrare più giovane, prosperoso, accattivante, col risultato di diventare a volte dei veri  e propri fenomeni da baraccone.

 Ecco allora zigomi fantascientifici, labbra turgide che #culodigallinagonfiatoconariacompressalevatiproprio#, visi tirati a tal punto che se cede qualcosa succede una strage, e seni duri e alti che mentre ti sistemi il trucco puoi appoggiarci la tazzina del caffè che non si muove neanche col terremoto.

Che poi dico io, quando arriveremo alla terza età e la nostra pelle perderà quella freschezza che solo la giovane età possiede, quelle due bocce attaccate sullo sterno che sfidano la forza di gravità, cosa rappresenteranno? Le labbra turgide e sensuali quando un viso racconta un tempo ormai andato, cosa vogliono ricordare? Che c’è stato un tempo in cui bastava che le muovessimo per far tremare il testosterone mondiale?

Prendersi cura di sé, avere un’alimentazione sana, fare del movimento godendosi però la vita senza diventare schiave di un aspetto che è destinato a modificarsi, è il vero segreto della bellezza di una donna. Assecondare il cambiamento,  leggere in ogni segno del tempo un ricordo, valorizzare la propria figura e scoprire la bellezza insita in ogni età è l’unico modo per rimanere affascinanti a qualunque età.

Certo, le persone dello spettacolo hanno un’ immagine da curare con maggiore attenzione perché come si presentano è parte di quello che offrono, ma spesso perdono il controllo con la realtà, e nella corsa a una freschezza che non gli appartiene più, cadono nel guado dell’esagerazione, dove a forza di ritocchini non sembrano neanche più loro, e l’unico effetto che ottengono è quello del ridicolo.

E’ chiaro che di base c’è una profonda insicurezza personale, perché altrimenti non si spiega. Voler sembrare più giovani per nutrire l’illusione di poter fermare il tempo e meglio sopportare la concorrenza di donne che hanno magari la metà dei loro anni è fantascienza.

Una donna è bella quando vive pienamente e serenamente il suo tempo, quando è sicura che il suo punto di forza è la sua ricchezza personale, data dalle esperienze che ha avuto, dalla maturità che ha raggiunto e dalla piena presenza a se stessa. E’ ovvio che se si prende cura del suo corpo sarà piacente anche in terza età, ma non ne fa un’ossessione.

La cura di sé viaggia di pari passo con l’amore per sé!

Non c’è bisogno di fare grandi cose per essere sempre in ordine e sentirsi bene nella propria pelle. L’attenzione che abbiamo nei nostri confronti è un segno di amore per chi siamo, e un biglietto da visita importante quando interagiamo con altre persone, anche all’interno del nostro nucleo famigliare.

Ma rimango sempre dell’idea che ogni età ha la sua bellezza, filtrata solo in parte dall’aspetto fisico. La personalità e la sicurezza di sè sono qualità imprescindibili per essere sempre belle nonostante il tempo che passa, e se a vent’anni abbiamo un aspetto che parla da solo, a quaranta, cinquanta,  e persino oltre diventiamo donne di spessore, che hanno una storia da raccontare, e un’intensità che a volte arriva molto prima di noi.



Jane Fonda, dall’alto dei suoi settantasette anni ha dichiarato in un’intervista a Vogue, che per lei la “vecchiaia è sempre stata una scala, si guadagna in ricchezza, spirito, anima, saggezza , e si acquisisce l’abilità di essere davvero profondi.[…] Inoltre se si conosce il proprio corpo, il sesso nella terza età può essere il migliore di tutta la vita”.



Qualche tempo fa, per caso, ho visto il film “Calendar Girls”, una rivelazione! Un gruppo di donne “mature” decide di posare senza veli per un calendario e  sostenere, con i proventi della vendita, l’ospedale della loro città. Donne comuni, che riscoprono la loro femminilità, la loro bellezza espressa non più da un corpo tonico ma da uno sguardo intenso, da un sorriso che racconta una vita, dal coraggio di essere donne vere, con i difetti in bella vista ma non per questo insicure o titubanti.

E lì capisci la differenza fra donne e femmine: le prime lo sono a prescindere dall’età, perché sanno chi sono, amano chi sono e non lasciano che il tempo sgretoli le loro certezze, ma considerano ogni periodo della vita un dono e un’opportunità per scoprire lati di sé che magari non conoscevano, e curano il proprio corpo assecondando le necessità mutevoli che l’età prevede. Le seconde rimangono legate a uno stereotipo illusorio che non si adatta al tempo che passa e le fa sentire fuori posto quando non riescono a mantenere standard che solo l’età permette. Queste ultime faranno la felicità di chi struttura il proprio lavoro sulle insicurezze e sulla vendita di fumo, perché se un ritocchino toglie una ruga, la freschezza della giovinezza non è simulabile, e il risultato è a volte imbarazzante.

La bellezza è composta da tanti fattori, che solo in parte sono estetici. Il resto è fatto di consapevolezza, attenzione, accettazione e maturità…ma forse anche queste arriveranno con l’età.


Buon viaggio anime belle…

domenica 22 gennaio 2017

Una amico a quattro zampe è per sempre!





Un amico peloso è per sempre, altro che trilogy! Più prezioso di qualunque diamante, più caldo di qualunque raggio di sole e più profondo di qualunque mare, l’Amore di un amico a quattro zampe è eterno.

L’ affetto e la dedizione per il loro padrone sono incondizionati, e chi ha la fortuna di avere un animale con cui condividere la vita lo sa. Spesso abbandonati, picchiati, accolti solo per moda per poi essere accantonati quando l’entusiasmo iniziale svanisce, questi piccoli grandi dispensatori di amore sono un balsamo per il cuore dell’umanità, di quella parte almeno che capisce il valore di un amore puro senza condizioni né compromessi.

Non parlano ma sanno farsi capire, e la loro presenza riempie vuoti che sembrano a volte incolmabili e che loro sanno invece rendere di nuovo sopportabili e meritevoli di essere vissuti.
Hanno un nome, una personalità, un cuore, un’intelligenza spesso superiore a molti esponenti del genere umano, e un’anima grande.

Non siamo mai noi a scegliere loro, ma sono loro a scegliere noi, anche quando non sembra sia così, e se ci scelgono è per sempre. 
Un cane non abbandonerà mai il suo padrone, perché lo ama, lo ama davvero, anche quando quest’ultimo invecchia e non può farlo giocare come prima, anche quando lo lascia a casa per andare al lavoro o per uscire con gli amici, anche quando è nervoso e magari non lo considera come dovrebbe. Lui capisce, perché il suo linguaggio e la sua intelligenza sono quelle del cuore, non della mente. E non perché non siano intelligenti, anzi, ma proprio perché lo sono oltre l’umana comprensione.

Un “animale” sta al nostro fianco anche quando abbiamo condizioni di vita difficili, non confortevoli, ma sempre la certezza che lui fa parte della nostra vita. Non si fa domande, se lo vogliamo lui sfida ogni intemperie per stare con noi, perché ci ama.

Ed è un amico fedele, presente, discreto. Anche quando sta male lo fa in silenzio, quasi abbia timore di disturbare il suo amico umano che tanto ama, e si dà completamente, senza risparmiarsi. Partecipa delle nostre gioie, dei nostri dolori, ci accompagna alla scoperta di luoghi nuovi, sia fisici che emotivi, vuole esserci per noi, come noi ci siamo per lui.

Ecco allora che diventa il “fratello peloso” dei nostri figli, il compagno di vita nei nostri momenti di singletudine e poi il membro più speciale della nostra famiglia, la compagnia più discreta nella terza parte della nostra vita e il condimento più dolce di ogni momento condiviso. O più semplicemente il più speciale ed unico dei compagni di viaggio.

E quando arriva il momenti dell’ultimo saluto, una parte del nostro cuore se ne va con loro, e una parte del loro cuore se ne va con noi quando succede il contrario. A volte si lasciano morire per il dolore, dimostrando senza filtri un amore totale, unico, infinito.

Creature meravigliose, angeli in incognito che sanno elevare il nostro spirito e il nostro cuore, i nostri amici animali ci insegnano l’amore, l’amore vero.

Li chiamiamo “animali”, ma sono molto più “umani” di noi, che spesso li usiamo, facciamo loro del male gratuitamente pensando che non capiscano, che non sentano.
Quanta pochezza di spirito negli uomini che pensano di essere superiori a un’altra creatura che non parla ma dice e dimostra molto di più di quanto a volte un uomo possa mai fare nella vita.
Chi sceglie un animale come amico non sarà mai tradito. Se rispetterà la sua natura, comprenderà che i suoi bisogni e i suoi sentimenti sono come i nostri e come tali vanno rispettati, non sarà mai deluso, ma solo stupito.

La grandezza del loro cuore è paragonabile solo al cielo, dove un giorno li rincontreremo per iniziare un nuovo viaggio insieme.

Dedicato a  Nando e Deborah, compagni di vita, di viaggio e di cuore. Il vostro è solo un arrivederci, e fino al vostro nuovo incontro cercatevi fra le stelle, lì vi ritroverete.

Love and gratitude…

venerdì 13 gennaio 2017

Fottiti....fottiti...fottiMI!





Con queste parole Carrie Bradshaw, protagonista del serial cult Sex and the City cerca di resistere al suo grande amore che torna da lei dopo aver capito di aver commesso un errore a lasciarla e aver compreso di amarla soprattutto e sopra..tutte!

Lei cerca di fare resistenza inizialmente, perché ha finalmente trovato un equilibro col suo nuovo uomo, il ragazzo che tutte vorrebbero, bello, onesto, dolce, fedele, con le idee chiare su quello che vuole e certo che fra queste cose lei sia la più importante. Eppure davanti a Mr.Big  tutto ciò che credeva è andato a farsi...“fottere”.

La chimica fisica che si scatena fra loro è qualcosa che non si può controllare, che va oltre ogni ferita, oltre ogni incomprensione, oltre le lacrime e il desiderio di mandarlo a quel paese per tutte le volte che l’ha fatta a pezzi con la sua immaturità e incapacità di essere maschio alpha invece di bimbo minkia! 

E in un attimo perde la testa, lo  ama come mai, abbandonandosi anima e corpo a quell’energia che non si spiega ma lega due persone oltre ogni immaginazione.

In un momento storico in cui la parola “Energia” cerca di spiegare tutto ma a volte non spiega niente ( un po’ come lo stress, che viene additato come la causa di tutto, persino del crollo della borsa!), la chimica che scatta fra due persone, che offusca la mente e a volte dirotta il buon senso, come viene catalogata?

E’ forse una forma di amore in incognito? O forse la parte più sconveniente del desiderio di entrare in contatto con qualcuno che sentiamo affine a noi? E non parlo dell’attrazione fisica che può scattare fra due persone ma che poi lascia il tempo che trova, questa bene o male rientra in situazioni normali. 
Quante volte abbiamo incontrato qualcuno che ha punzecchiato i nostri pensieri più nascosti o che ha stimolato la nostra fantasia, per poi scemare però nel tempo?

Parlo di quella sensazione sottopelle che non muore mai, che ci lega a pochissime persone, a volte in maniera così intensa a una o nessuna nel corso della vita, ma quando succede è come una memoria cellulare che si attiva ogni volta che quella persona si riavvicina alla nostra vita. Tutto in noi resetta la lontananza ed è come se non fosse passato nemmeno un secondo dall’ultimo incontro. Quest’attrazione oltrepassa la barriera dello spazio e del tempo, è un linguaggio in codice che non può essere craccato e che ci fa riconoscere fra un milione di persone. E quella persona entra in circolo, e nonostante gli sforzi per allontanarla o dimenticarla basta un niente per farla rientrare in gioco. Uno sguardo, una mano che ci sfiora, il battito del cuore che aumenta...ed è di nuovo il turbinio dei sensi.

L’odore, il calore, l’energia (passatemela) che emana qualcuno che cerca proprio noi è inconfondibile, è come ritrovare qualcosa che cercavamo a volte senza saperlo, e poi non si è più uguali.
Nessun altro per quanto bello, intelligente, sexy, e via dicendo, può riproporre quel fuoco che incendia ogni parte di noi e ci fa sentire in Paradiso o all’inferno in un istante.

In un mondo in cui la spiritualità viene ostentata in ogni ambiente e viene chiamata in causa per ogni cosa, dove la mettiamo questa energia così potente e a volte difficilmente gestibile, che lega due individui lo malgrado per tutta la vita? Perché è così, anche se le strade si dividono e ognuno fa le sue scelte quel legame non si spezzerà mai, e si riaccenderà come niente fosse alla prima occasione. Se ci si vuole da morire una volta, ci si vorrà da morire sempre, perché c’è una memoria dentro di noi, nell’acqua di cui siamo formati, nella carne che arde di desiderio e nelle anime che si rincorrono nel tempo per ritrovare quel fuoco che riempie e fa sentire terribilmente vivi.

Non voglio parlare qui dell’aspetto patologico di certe situazioni, che non sono più attrazioni ma dipendenze, né tantomeno dei risvolti tragici di certe ossessioni, in primis perché la cronaca racconta ogni giorno la tragicità della follia umana, e in secondo luogo perché voglio analizzare solo l’aspetto più romantico e “sano” di certe emozioni, che nascono non si sa dove ma guidano le nostre scelte e a volte la nostra vita, pur fra errori e tentativi di redenzione.

Quante volte si sente di persone che si erano amate anni prima e poi si ritrovano dopo dieci, vent’anni, ed è tutto come il primo giorno? Feeling mentale uguale, attrazione fisica identica se non maggiore, una timidezza nell’approccio data non dal timore di non piacere più ma dal rispetto per quel sentimento e quel desiderio di abbandono che non è mai cambiato.

Il nostro corpo arriva prima della mente, perché non mediato,non influenzato, non ingannato. Riconosce, vuole, sceglie.

Ci sono attrazioni che dicono molto di noi, che ci mettono di fronte a uno specchio e ci obbligano a guardare dentro, che ci parlano di bisogni inespressi ma necessari, di desideri inconfessati a volte anche a noi stessi.

E poi ci sono quelle attrazioni che ti cambiano la vita, la testa, il modo di guardare il mondo, che fanno sorridere, pensare, aspettare, fanculizzare e poi tornare

In un mondo in cui tutto deve essere spiegato, c’è ancora qualcosa che sfugge alle definizioni, alla logica e al controllo.

E allora fottiti….fottiti…fottimi!

mercoledì 11 gennaio 2017

Mente e cuore...una relazione complicata!



Dicono tutti che le donne usino la parte sinistra del cervello, quella legata alla sfera emotiva, mentre gli uomini quella destra, legata alla razionalità. Ma è davvero così scientifico?

Sembra che nelle faccende di cuore ci sia sempre una battaglia fra quello che sappiamo e quello che sentiamo.

Che cosa bisogna fare quando ci si ritrova a oscillare fra la parte sinistra e quella destra? Quando si tratta di storie d’amore è meglio seguire il cuore o il cervello?

Questo è un dilemma in cui tutti siamo incappati almeno una volta nella vita, e non c’è niente da fare, mente e cuore hanno una relazione alquanto complicata. Che siano in perfetto accordo è cosa rara.

Il linguaggio del cuore è fatto di emozioni, trasporto, tenerezza, passione, mentre quello del cervello parla di realtà dei fatti, di analisi delle circostanze oltre il velo dell’illusione. Eppure certe volte c’è un miscuglio di sensazioni e pensieri che cambia le carte in tavola a seconda del tasto che viene premuto.

Ecco allora che sentiamo nel nostro cuore che una situazione è finita ma la nostra mente cerca duemila giustificazioni per ogni parola detta o non detta, si fa viaggi interstellari cercando di capire il perché di un certo atteggiamento quando dall’esterno è chiaro che non c’è più trippa per gatti. 
Il cuore lo sa che è finita ma si aggrappa alla mente sperando che il suo delirio sia reale perché ha bisogno di quell’amore, e non vuole arrendersi alla realtà delle cose.
Altre volte invece la mente fa di tutto per tenere le distanze da situazioni pericolose, perché lo sa che il cuore e l’istinto sono due personaggi poco raccomandabili quando sono insieme e certe situazioni sono come un salto nel buio. Eppure ne viene travolto, e nonostante le sue resistenze e tentativi di riportare ordine nella truppa non riesce a vincere la battaglia. Gli resta la triste consolazione del “lo sapevo che finiva così” e l’arduo compito di leccare le ferite.

E’ che certe volte non riusciamo a fermarci, e nonostante nella nostra testolina tutto gridi “NO”, dentro di noi arde il più spregiudicato e sconveniente dei SI’”.

Le donne sono geneticamente portate a vivere questo conflitto, e nonostante soffrano quando le situazioni non vanno bene, riescono più facilmente a venirne fuori, non certo a costo zero ma con maggior dimestichezza e la grinta per rituffarcisi ancora.

E’ un po’ la condanna degli inquieti che, come dice Emily Bronte “ sanno com’è difficile sopravvivere alla tempesta ma non possono vivere senza”.

Gli uomini, invece, riescono a mantenere una lucidità maggiore e un distacco di sicurezza che difficilmente li mette in crisi, almeno quelli che ho conosciuto io, che siano padri, fratelli, amici, colleghi, compagni, amici di amici e così via. Sono più pratici, si fanno meno pippe mentali, valutano i pro e i contro di una situazione, l’interesse reale che hanno nei confronti di una donna e cadono nel guado del conflitto interiore soltanto se scivolano nel sentimento e nella paura fottuta di perdere il controllo.

A questo punto scelgono, e questa è la grande risorsa del genere maschile: scelgono. Che poi lo facciano alla “cazzo di cane” questa è un’altra cosa, ma non si triturano i neuroni nel dubbio come facciamo noi ( o se lo fanno, certamente per un tempo più breve).

Hanno paura di perdere la testa e il controllo della propria vita? Fuga. Si sentono schiacciati in una relazione? Mollano o, se non possono o non hanno gli attributi per farlo, si scelgono alternative gestibili, ma senza sensi di colpa Ti amano alla follia? Fanno i salti mortali per averti e soprattutto tenerti.( La seconda cosa scricchiola un po’ ma facciamola passare).Non è sempre così, ovviamente. Ne fanno di sciocchezze e pensano anche di farla franca, ma in generale qualunque cosa facciano per tirarsi fuori da una situazione la fanno e basta.

Nel loro equilibrio la bilancia pende un po’di più dalla parte della testa. Poi ci sono le eccezioni ovviamente, che sono a volte meglio e a volte molto peggio della media, ma questo credo sia comune ai due generi.

La differenza nel caso degli uomini la fa il cuore. Quando un sentimento cresce è come un fiume in piena, e gli argini della razionalità non riescono a contenerlo, non per molto almeno. Magari all’inizio non si accorgono che la cosa ha preso piede, e pensano di poterla gestire come fanno col Fantacalcio, ma appena capiscono che il fuocherello è diventato un incendio è ormai tardi, ci sono dentro a piedi pari. E qui parte il conflitto mente cuore, che crea una tensione interna di tale portata che o li porta alla fuga o li fa uscire in maniera meravigliosa.

Le donne invece sono più a loro agio col fiato corto, guerriere inconsapevoli a volte di battaglie fasulle ma comunque degne di essere combattute fino in fondo. Anche un po’ masochiste certe volte, votate al martirio più o meno coscientemente ma sempre sul pezzo. Se devono soffrire nell’incertezza, lo fanno fino allo sfinimento, si consumano fra il desiderio di lasciarsi andare completamente a discapito di tutto e la consapevolezza che cambiare strada è l’unica scelta da fare per portare a casa la pelle.

Prima di arrivare a una decisione davvero importante le donne si flagellano, ma poi è definitiva, senza ritorno. Mente e cuore nel corpo di una donna non fanno il militare, entrano direttamente nei corpi speciali senza passare dal via.

Lavoratori instancabili e coraggiosi, temerari e forti come nessun altro, la mente e il cuore di una donna sono gemelli diversi, che litigano, cercano di prevaricarsi, di avere la meglio, ma quando sono d’accordo non li ferma nessuno, e l’energia che scaturisce da una tale unione è qualcosa in grado di cambiare il mondo.

Se a volte è necessario seguire il cuore altre volte è vitale seguire il cervello, perché ci sono casi in cui la nostra capacità pensante viene offuscata dal desiderio, dalle emozioni, dalla voglia di mollare i freni inibitori e sentirsi liberi di seguire un impulso che arriva da dentro, da un luogo imprecisato dove risiedono le cazzate più grandi che possiamo fare ma che noi non riconosciamo come tali, se non col senno di poi, purtroppo.

In ogni caso se incontriamo sul nostro cammino questo dilemma cosmico è perché dobbiamo imparare una lezione, che sia ascoltarsi profondamente ( perchè sono certa che dentro di noi sappiamo sempre cosa fare in ogni situazione), avere il coraggio di scegliere per sé e non per gli altri, non aver paura di dire NO…oppure SI’, battersi per se stessi fregandosene altamente dei giudizi altrui, scegliere il proprio destino  o rischiare di essere felici.

Che sia cuore o sia mente a un certo punto bisogna mettere la posta sul tavolo e giocare le proprie carte…

le jeux son faits,mes amis, rien ne va plus”

Buon viaggio anime coraggiose!