martedì 31 ottobre 2017

PROFESSIONE MAMMA!!!






Dieci donne intorno a un tavolo che bevono il caffè e fanno le chiacchiere di prima mattina fanno confusione, ma dieci donne che sono anche mamme fanno il delirio! 
Completamente incuranti di dove sono, delle persone che hanno intorno e del rispetto che bisognerebbe avere in un luogo pubblico, hanno creato un’atmosfera così pesante da risultare insopportabile. 

Sembrava la riunione di una cosca che aveva come ordine del giorno la risoluzione di un problema, e come in ogni associazione che si rispetti, il boss prende la parola e impone il tono della conversazione. 
Il gruppo si spacca di fronte alle soluzioni proposte, la fazione armata contro la parte moderata, con un tono di voce talmente alto da rendermi difficile ascoltare anche i miei pensieri.

Ma a loro non interessa, devono risolvere un problema, e non si curano minimamente delle persone che invece vogliono solo ritagliarsi un momento per rilassarsi prima di andare al lavoro o affrontare semplicemente la giornata.
Donne che sono totalmente calate nel loro ruolo, che non hanno altri argomenti se non i loro figli, e che sembrano aver dimenticato anche le basi dell’educazione. (adesso mi spiego molte cose sulla maleducazione di tanti bambini).

Le osservo (e sento soprattutto) e mi sento profondamente diversa. Non che la sensazione sia nuova per me, anzi, o che mi interessi.
La diversità è qualcosa che mi accompagna da sempre, in cui mi sento a mio agio e che non ho mai cercato di nascondere.
Eppure sono mamma anche io, amo mio figlio sopra ogni cosa e per lui faccio e farò sempre tutto quello che è in mio potere, ma da qui a perdere la mia identità di donna a favore di quello di mamma proprio no. Mamma isterica e paronoica, poi, anche no.
Che problema hanno queste donne che fanno delle situazioni che gravitano attorno ai loto figli delle crociate in cui tirar fuori il peggio di loro?
E poi scusate, ma una vita vostra, al di fuori dei figli, non ce l’avete? Se non parlate di loro, dei loro interessi, dei loro problemi, etc, non avete altri argomenti? Come avete vissuto prima di diventare mamme? Chi eravate prima di essere genitore? Nessuno? 
Io certe cose proprio non le capisco. 

E non vuol dire che non sia una mamma attenta, anzi, ma non sono una posseduta!
A certe mamme, più che uno psicologo serve un esorcista! Fanno discorsi con certe espressioni del viso che fanno paura! Si trasfigurano completamente, e non solo perché è Halloween, ma perché hanno un problema!! 

Non posso fare a meno di chiedermi: ma quando i figli prenderanno la loro strada e si sganceranno dalle mamme ( sempre che le mamme glielo permettano), cosa faranno queste donne senza più un’identità?
Si ricorderanno chi sono, sempre che lo abbiano mai saputo?

E il loro ruolo di moglie e compagna, che molto spesso viene messo da parte fino a quando “i bimbi non crescono” che fine fa? E la relazione con il loro uomo? Reggerà i colpi di questa scelta a senso unico o perirà miseramente sotto i colpi dell’indifferenza, delle responsabilità e forse di qualcun’altra?
Sì perché non ci si può lamentare se il malcapitato di turno cerca altrove l’affetto e il calore che ogni persona desidera nella propria coppia, o sbaglio? Da protagonista della vita a due a semplice controfigura per un tempo indefinito in zero-due senza passare dal via. 
E alla domanda che molti uomini esasperati fanno: “E io?”
La risposta è quasi sempre “Le faremo sapere”!

Poi ci sono quelle come me che appena vedono i capannelli di mamme che fanno le chiacchiere cambiano strada, o fingono di parlare al telefono o arrivano di corsa a lasciare il putto a scuola e scappano via alla velocità della luce che Beep Beep in confronto è il maratoneta della domenica. 

E’ inutile, mi viene l’orticaria, mi sale un fastidio cosmico a sentire quelle chiacchiere inutili e superflue il più delle volte che non potete capire. Per non parlare dei gruppi WhatsApp di mamma. Scusate, non riesco a parlarne, mi sento male.

Ma scusate, le nostre mamme mica si comportavano da perfette psicopatiche, o ricordo male io? I compiti li facevamo da soli noi, mica con la supervisione costante di Joe Falchetto! E se non li avevamo scritti, una volta si telefonava all’amichetto e si chiedeva, ma la volta dopo si andava a scuola senza così la volta dopo ci saremmo ricordati!

Cosa è cambiato dal ruolo di mamma di qualche anno fa a quello di oggi?
Che oggi è diventata una PROFESSIONE e uno STATUS, non più un VALORE AGGIUNTO che rende una donna completa ( se la maternità è desiderata, ovviamente).
E’ un ruolo che viene ostentato e che deve avere il suo segno di riconoscimento, che molte volte, però, passa attraverso la maleducazione e l’esagerazione.

Non posso fare a meno di chiedermi: se usciamo dalle definizioni e dalle identificazioni che sembrano necessarie per avere un ruolo in questa società, sappiamo CHI SIAMO?

Non faccio di tutta l’erba un fascio, ma i fasci sono molti, sappiatelo!


Dal disagio è tutto.

mercoledì 25 ottobre 2017

Mondo gatto!!








Il mio povero nonno, che al tempo fece la prima guerra mondiale, si rivolterebbe nella tomba a una notizia del genere! 
Sì, cari miei, perché chi è cresciuto con l'idea (mica sbagliata, eh?) che il gatto debba catturare il topo, o lucertole o passerotti che siano, difficilmente concepisce questo cambiamento nello status quo della vita animale.

Un tempo il gatto aveva un "Umano di riferimento" da cui tornava dopo scorribande e tafferugli vari per rifocillarsi, stava all'aperto, cacciava e si accoppiava liberamente spargendo figli più o meno legittimi in ogni dove.

Non era sterilizzato, viveva la sua vita con quei piccoli compromessi necessari per avere un pasto nel caso la caccia andasse male, dormiva dove capitava se non rientrava in tempo per stare nel sottoscala o comunque al riparo, e rubava il cuore delle micie col suo fare mascalzone e ruffiano.
Oggi il gatto ha uno staff a sua disposizione, viene sterilizzato per non dover pagare gli alimenti alle gatte sedotte e poi abbandonate, vive in casa dividendo gli spazi con i suoi sudditi umani, mangia cibo di prima qualità e ha una vita sociale più attiva di una star del cinema.


Siccome la sua indole indipendente e un po' marchettara piace a molti (me compresa😂), perché ha capito alla grande come si vive, si è creata attorno alla sua immagine un business di tutto rispetto, e la sua compagnia, preferita da molti a quella umana, lo ha lanciato nell'olimpo degli Dei, ovvero di quelle figure che insegnano come stano le cose semplicemente essendo quello che è.

E il gatto è uno
STRONZO, perfettamente in linea con le figure più amate di sempre: l'uomo stronzo è quello che infrange i cuori, la donna stronza, felina e inafferrabile è quella che fa perdere la testa, e un atteggiamento stronzo, nel senso di indipendente, sicuro ma onesto (ti faccio vedere come sono, se ti piace bene altrimenti bene lo stesso) è vincente su tutto.



Quindi, da oltre oceano, non poteva che arrivare l'ultimo delirio in tema animalier, ovviamente un successo annunciato:
IL VINO PER GATTI E CANI, indispensabile per festeggiare il rientro a casa del loro umano preferito e ufficiale o tutte le occasioni importanti!
Noi umani non disdegnano un buon bicchiere di vino di rientro da una giornata di lavoro, perché allora non dovremmo condividere quel momento di relax col nostro amico peloso comodamente seduti sul divano?

Così, vicino al nostro Chardonnay ecco comparire il
MosCATo  😸, ovviamente analcolico, o lo CharDOGnay 🐶, per permettere ai nostri coinquilini di fare l'aperitivo come tutti, magari accompagnato da finger food a base di sushi o di Cosmic Gold scatolette perché si sa, un po' di fondino bisogna farlo, di qualità ovviamente.

E poi scusate, nascono dei gattini e non vogliamo fare un brindisi con i neo genitori, prima di dare in adozione i loro pargoli?
Inoltre una ricerca dell'ultimo periodo ha evidenziato che la vendita di prodotti per animali ha superato quella per i bambini, e vi ho detto tutto.



🤭
Che siano i migliori amici dell'uomo nessuno lo mette in dubbio, e neanche che siano migliori della maggior parte degli esseri umani esistenti sul pianeta, ma da qui a umanizzare la loro natura mi sembra un po' eccessivo, anche perché chi ci rimette, forse, sono proprio loro!