Presa
dal contesto in cui viene detta, non lascia presagire nulla di buono, visto che
a proferirla è stato Annibal Lecter nel Silenzio degli Innocenti.
Per
capirci, lui è quello che quando dice di avere un amico per cena tralascia il
fatto che l’amico è anche la cena!
Sono
quei sottointesi che, a saperlo prima, uno magari ci pensa due volte prima di
accettare, rimandando magari la partita di calcetto e acquistando anche un buon
vino per accompagnare il cibo.
Guardata
però da un’altra angolazione, questa frase si inserisce perfettamente nell’atmosfera
buonista del clima natalizio. Natale porta sicuramente l’attenzione sulla
necessità di un maggior ascolto e apertura verso gli altri, ma non compie
nessuna magia se non ci mettiamo del nostro.
Il famoso “Miracolo del Natale”dovrebbe essere un proposito che non rimane
solo un’idea ma diventa azione dopo che le feste sono finite, e invece non fa
in tempo a passare la befana che siamo di nuovo stronzi come prima. Lo stesso
Babbo Natale è in terapia da anni ormai, non riesce a farsi una ragione del
fatto che questo speciale momento dell’anno sia diventato solo la festa degli
addobbi, dei regali, del tripudio di ogni tipo di leccornia e della falsità
mascherata col sorriso.
“Auguri
a te e famiglia”, e poi per i restanti 364 giorni dell’anno alla famiglia manco
un saluto. La stessa cosa vale sui social. Centinaia di amici, auguri a tutti,
e dal giorno dopo di nuovo nella conigliera.
Di
cosa stiamo parlando? Quanto deve
continuare questa farsa? Non è ora di fare basta?
Le
persone sono molto meglio di quello che crediamo se cerchiamo un contatto
reale e sincero. Poi mica tutti sono la
simpatia in persona, ma c’è del buono in ognuno e potenzialità che emergono se
diamo loro la possibilità di venir fuori.
Cosa
significa”condire una persona?”
Pensate a
cosa succede quando condite un piatto, cosa fate? Aggiungete ingredienti per
valorizzarne i sapori ed esaltarne il gusto. La stessa cosa vale con le
persone. Se aggiungiamo ai rapporti che abbiamo i nostri migliori ingredienti, quella
relazione assumerà un sapore diverso, e l’altra persona sarà portata a tirar
fuori il meglio di sé per contribuire alla riuscita del “piatto”.
La
gente è tutta buona se la sai condire.
Se
sai valorizzare il buono che c’è negli altri, ti stupirai continuamente di
quanto le persone siano in realtà diverse da come sembrano o da quello che
fanno vedere.
A
volte basta una parola gentile per abbattere muri, basta non fermarsi all’apparenza
per scoprire che ci sono tesori nascosti dietro a porte che nessuno apre mai.
Diversi
anni fa la posta nel mio condominio veniva consegnata da un postino che non
rivolgeva la parola a nessuno, che rispondeva in maniera brusca e tutto
sembrava tranne che simpatico. Un giorno mi chiede di scendere per firmare una
raccomandata, col suo solito tono euforico da serial killer. Arrivo al
cancello, era inverno e faceva un freddo cane. Gli dico allora dopo averlo
salutato:
“Senta, non abbiamo ammazzato nessuno, venga in casa che le offro un
caffè caldo. Mica vorrà che lo beva da sola?”
Incredibile
ma vero: la sua espressione corrucciata si è sciolta in un sorriso, abbiamo
bevuto il caffè, scambiato quattro chiacchiere e quando l’ho salutato e
ringraziato per il suo lavoro, mi ha detto che nessuno era mai stato così
gentile con lui, anzi. Le persone sono scorbutiche, maleducate e il suo
atteggiamento era diventato uguale a quello degli individui con cui aveva a che
fare ogni giorno.
Inutile
dire che è stato il mio postino preferito per anni, fino a quando non è andato
in pensione. E nel suo ultimo giorno di lavoro ci è venuto a salutare e si è
pure commosso.
E
ultima cosa, ma non certo per importanza, non
era Natale.
Quindi direi
di tirar fuori la valigetta con le spezie e iniziare a condire la nostra vita e
quella delle persone che incontriamo con un po’ di estro e un briciolo di
follia.
Buon week
end Masterchef de noartri!!!
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