Il
mio lavoro di naturopata mi porta ad interagire con tantissime persone, e la
specializzazione in psicosomatica e riequilibrio emotivo attraverso i rimedi
vibrazionali che spesso consiglio nei miei articoli per affrontare meglio certe
situazioni, mi hanno permesso di fare un quadro piuttosto chiaro delle emozioni
che più di altre influenzano non solo il nostro equilibrio fisico ed emotivo ma
anche la qualità della nostra vita.
Fra
questi ce n’è uno che ha dentro di noi l’effetto delle Mentos nella Coca Cola,
quello di una deflagrazione, di un’esplosione a catena che tocca tutti i nostri
punti sensibili e si aggancia alle nostre credenze, paure, convinzioni, e così
via: l’aspettativa.
“Mi
aspetto che tu dica o faccia questa cosa, che una determinata situazione si
sviluppi in questa maniera piuttosto che in un’altra, che la vita mi sorrida
(come voglio io, ovviamente) piuttosto che crearmi qualche ostacolo, e così via”.
Questo è il ragionamento che più o meno consciamente facciamo tutti, ed è la
strada più facile e veloce per rimanere inevitabilmente delusi.
Sì, perché ci
sono diversi fattori che intervengono quando ci aspettiamo che un’altra persona
faccia quello che diciamo noi e invece non accade:
1. Il primo e
più semplice, ma affatto scontato, è che l’altra persona non siamo noi. Non
vede con i nostri occhi e non ragiona con la nostra testa, oltre ad avere un
vissuto e una personalità che lo rendono unico e diverso da tutti gli altri,
noi compresi. Quello che faremmo noi in una situazione fa parte del nostro
bagaglio personale, del nostro carattere, della nostra indole, ma non sono
tutti come noi. Se ci aspettiamo una reazione focosa da un soggetto pacato e
riflessivo,non l’avremo mai, perché non fa parte di lui, ma se teniamo a un’altra
persona dobbiamo accettarne la diversità e capire che aspettarsi che si comporti come faremmo noi è un atteggiamento “botola”, che ci fa
cioè precipitare nella frustrazione e nella rabbia gratuitamente.
2. Il secondo,
ma non certo per importanza, è manifestare chiaramente ciò che vogliamo, invece
di dare segnali più o meno comprensibili che raramente vengono capiti. Vale
nelle relazioni di coppia come nelle amicizie e nei rapporti di lavoro. E’
inutile lamentarsi perché facciamo un lavoro che riteniamo venga retribuito
poco e non chiediamo apertamente un aumento, così come non ha senso arrabbiarsi
perché il nostro compagno/a non ha capito ciò che volevamo se non glielo
diciamo chiaramente.
Sembra una
sciocchezza, ma non lo è. Prendiamo sul personale la mancata realizzazione di
un’aspettativa quando invece di
personale non c’è nulla. Non siamo meno importanti per chi ci sta a fianco se
non realizza un nostro desiderio inconfessato. Non lo fa la maggior parte delle
volte perché per lui/lei sono altri i parametri che sottolineano una
manifestazione d’amore. Se impariamo a dire con semplicità ciò di cui abbiamo
bisogno, non cadremo più nella trappola delle aspettative. Se poi non veniamo
ascoltati possiamo sempre decidere di cambiare strada.
Spesso
l’aspettativa ha a che fare con ciò che crediamo di meritare, e se non viene
accolta cadiamo nello sconforto e nella falsa convinzione di non essere
meritevoli, ma è un’illusione, non è la verità.
Noi siamo meritevoli di tutto ciò che desideriamo, amore, realizzazione
personale, amicizia, serenità, e così via, a prescindere dal fatto che altre
persone rispondano più o meno positivamente alle nostre richieste.
Quando
abbiamo una sana autostima, siamo sicuri e ci sentiamo pieni di noi stessi e
abbastanza maturi per capire che se gli altri non fanno quello che ci
aspettiamo non viene tolto nulla alla nostra persona e al nostro valore, siamo
a posto. Ciò che chiediamo esplicitamente riguarda noi, come gli altri
reagiscono riguarda loro.
Incontrarsi a metà strada ci permette di crescere.
Quello
che ho imparato negli anni, anche se a volte non è facile farlo nostro, è che
non aspettarsi nulla dagli altri è l’unico modo per andare avanti sereni. Certo
questo non significa che deve andarci tutto bene così, ma semplicemente che
ognuno agisce e reagisce alle situazioni in base a quello che è e che sa, e non
sempre si viaggia sullo stesso treno. Una comunicazione chiara ed efficace ci
risparmierà un sacco di sofferenze, arrabbiature e frustrazione, e nel caso non
si trovasse un punto di incontro, possiamo sempre cambiare strada, finchè non
troveremo il treno giusto per noi.
Nel
frattempo contiamo solo su di noi, investiamo su di noi, facciamo partecipi gli
altri di chi siamo e di cosa vogliamo, e se un’aspettativa viene delusa
creiamone un’altra più realistica, fondata sulla chiarezza e sostenuta
dall’impegno e da una forte intenzione di riuscita.
Le
persone parlano lingue diverse a volte,ma c’è sempre un modo per comunicare,
basta non aspettarsi che l’altro impari la nostra senza andargli incontro.
Parliamo, sosteniamo il nostro punto di vista, mostriamoci per quello che siamo
senza limiti e compromessi, non prendiamo sul personale ciò che non ci viene
dato ma cerchiamo di capire perché il nostro desiderio non viene accolto, e
andiamo avanti.
Un’aspettativa
non realizzata non ha a che fare col nostro valore o con ciò che crediamo o
meno di meritare, non cadiamo in questa trappola, ma rimbocchiamoci le maniche
e creiamo il rapporto che vogliamo, il lavoro che ci realizza e una vita
meravigliosa.
Il resto verrà.
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