Con
queste parole Carrie Bradshaw, protagonista del serial cult Sex and the City
cerca di resistere al suo grande amore che torna da lei dopo aver capito di
aver commesso un errore a lasciarla e aver compreso di amarla soprattutto e
sopra..tutte!
Lei
cerca di fare resistenza inizialmente, perché ha finalmente trovato un
equilibro col suo nuovo uomo, il ragazzo che tutte vorrebbero, bello, onesto,
dolce, fedele, con le idee chiare su quello che vuole e certo che fra queste
cose lei sia la più importante. Eppure davanti a Mr.Big tutto ciò che credeva è andato a farsi...“fottere”.
La
chimica fisica che si scatena fra loro è qualcosa che non si può controllare,
che va oltre ogni ferita, oltre ogni incomprensione, oltre le lacrime e il
desiderio di mandarlo a quel paese per tutte le volte che l’ha fatta a pezzi
con la sua immaturità e incapacità di essere maschio alpha invece di bimbo
minkia!
E in un attimo perde la testa, lo ama come mai,
abbandonandosi anima e corpo a quell’energia che non si spiega ma lega due
persone oltre ogni immaginazione.
In
un momento storico in cui la parola “Energia”
cerca di spiegare tutto ma a volte non spiega niente ( un po’ come lo stress,
che viene additato come la causa di tutto, persino del crollo della borsa!), la
chimica che scatta fra due persone, che offusca la mente e a volte dirotta il
buon senso, come viene catalogata?
E’
forse una forma di amore in incognito? O forse la parte più sconveniente del
desiderio di entrare in contatto con qualcuno che sentiamo affine a noi? E non
parlo dell’attrazione fisica che può scattare fra due persone ma che poi lascia
il tempo che trova, questa bene o male rientra in situazioni normali.
Quante
volte abbiamo incontrato qualcuno che ha punzecchiato i nostri pensieri più nascosti
o che ha stimolato la nostra fantasia, per poi scemare però nel tempo?
Parlo
di quella sensazione sottopelle che
non muore mai, che ci lega a pochissime persone, a volte in maniera così
intensa a una o nessuna nel corso della vita, ma quando succede è come una memoria
cellulare che si attiva ogni volta che quella persona si riavvicina alla nostra
vita. Tutto in noi resetta la lontananza ed è come se non fosse passato nemmeno
un secondo dall’ultimo incontro. Quest’attrazione oltrepassa la barriera dello
spazio e del tempo, è un linguaggio in codice che non può essere craccato e che
ci fa riconoscere fra un milione di persone. E quella persona entra in circolo, e nonostante gli sforzi per allontanarla o dimenticarla basta un niente per farla rientrare in gioco. Uno sguardo, una mano che ci sfiora, il battito del cuore che aumenta...ed è di nuovo il turbinio dei sensi.
L’odore,
il calore, l’energia (passatemela) che emana qualcuno che cerca proprio noi è
inconfondibile, è come ritrovare qualcosa che cercavamo a volte
senza saperlo, e poi non si è più uguali.
Nessun altro per quanto
bello, intelligente, sexy, e via dicendo, può riproporre quel fuoco che
incendia ogni parte di noi e ci fa sentire in Paradiso o all’inferno in un
istante.
In
un mondo in cui la spiritualità viene ostentata in ogni ambiente e viene
chiamata in causa per ogni cosa, dove la mettiamo questa energia così potente e
a volte difficilmente gestibile, che lega due individui lo malgrado per tutta
la vita? Perché è così, anche se le strade si dividono e ognuno fa le sue
scelte quel legame non si spezzerà mai, e si riaccenderà come niente fosse alla
prima occasione. Se ci si vuole da morire una volta, ci si vorrà da morire
sempre, perché c’è una memoria dentro di noi, nell’acqua di cui siamo formati,
nella carne che arde di desiderio e nelle anime che si rincorrono nel tempo per
ritrovare quel fuoco che riempie e fa sentire terribilmente vivi.
Non
voglio parlare qui dell’aspetto patologico di certe situazioni, che non sono
più attrazioni ma dipendenze, né tantomeno dei risvolti tragici di certe
ossessioni, in primis perché la cronaca racconta ogni giorno la tragicità della
follia umana, e in secondo luogo perché voglio analizzare solo l’aspetto più
romantico e “sano” di certe emozioni, che nascono non si sa dove ma guidano le
nostre scelte e a volte la nostra vita, pur fra errori e tentativi di
redenzione.
Quante
volte si sente di persone che si erano amate anni prima e poi si ritrovano dopo
dieci, vent’anni, ed è tutto come il primo giorno? Feeling mentale uguale,
attrazione fisica identica se non maggiore, una timidezza nell’approccio data
non dal timore di non piacere più ma dal rispetto per quel sentimento e quel
desiderio di abbandono che non è mai cambiato.
Il nostro
corpo arriva prima della mente, perché non mediato,non influenzato, non
ingannato. Riconosce, vuole, sceglie.
Ci
sono attrazioni che dicono molto di noi, che ci mettono di fronte a uno
specchio e ci obbligano a guardare dentro, che ci parlano di bisogni inespressi
ma necessari, di desideri inconfessati a volte anche a noi stessi.
E poi ci
sono quelle attrazioni che ti cambiano la vita, la testa, il modo di guardare
il mondo, che fanno sorridere, pensare, aspettare, fanculizzare e poi tornare…
In
un mondo in cui tutto deve essere spiegato, c’è ancora qualcosa che sfugge alle
definizioni, alla logica e al controllo.
Nessun commento:
Posta un commento