In
una società che sembra popolata solo da replicanti che parlano, agiscono e
forse in alcuni casi pensano allo stesso modo, la differenza la fa chi
disobbedisce.
Ci
sentiamo ripetere da una vita che dobbiamo fare i bravi, obbedire ai genitori,
agli insegnanti, agli educatori, a
rispettare in silenzio i datori di lavoro che spesso non ci rispettano come noi
facciamo con loro, a vivere la vergogna per essere omosessuali, a sopportare le
percosse di chi vive sotto il nostro tetto per evitare la vergogna e il
giudizio, a essere servili con chiunque per essere accettati e non isolati, a
scendere a compromessi con noi stessi perché altrimenti saremmo abbandonati e
non amati.
In
una società in cui la paura regna sovrana ed è diventata lo strumento prediletto
per chi ci vuole manipolare e rendere schiavi, io ho scelto di disobbedire. E
sapete perché? Perché c’è solo una persona a cui devo rendere conto nella vita
per quello che faccio, e sono io.
Qualunque
azione farete sarà giusta per alcuni e sbagliata per altri, ma loro non vivono
la vostra vita, e non sono voi. Come possono sapere ciò che fa sorridere il
vostro cuore e farvi sentire al posto giusto nel momento giusto?!
Veniamo
educati a pane e sensi di colpa.
Cresciamo credendo che se non rispondiamo affermativamente alle
richieste degli altri non saremo più amati o ben voluti, temiamo di essere
giudicati e reputati non meritevoli di nulla. Invece siamo solo manipolati da
chi vuole controllare attraverso questi meccanismi la nostra vita. Ecco che le
nostre scelte non saranno mai quelle giuste ( ovvio, non sono quelle degli
altri!), che verremo additati come inaffidabili, teste calde, ribelli, persone
su cui non si può contare.
Se
passiamo una vita a vivere come “zerbini” per paura di essere abbandonati, nel
momento in cui alzeremo la testa e ci sveglieremo dal torpore di una vita, ci
sentiremo accusare di essere cambiati, di non essere più la stessa persona, che
probabilmente siamo stati traviati, influenzati, portati sulla cattiva strada
da chi istiga alla ribellione.
“E’
colpa di quella persona se sei cambiato!”
“Una
volta sì che si poteva parlare con te”
“Adesso
fai solo quello che vuoi”!
Certo
che faccio quello che voglio, è la mia vita! Cosa dovrei fare, quello che dici
tu? E perché dovrei farlo? Pensi forse di sapere meglio di me quello che è
giusto per me stesso? E in base a cosa ti appropri di questo diritto? Sei forse
Dio?”
Nella
mia esperienza personale la persona che
più di tutte ha cercato di “controllare “ la mia vita è stata mia madre. Condivido
con voi questo pensiero perché so che è una situazione comune a tante persone.
L’eccesso di amore, a volte, fa più danni che altro, perché nel tentativo di
risparmiare certe esperienze ai figli, i genitori impediscono loro di crescere.
La
tipica frase “fai come ti dice la mamma, vedrai che non sbagli” ha fatto più
danni psicologici del termine “petaloso” approvato dall’Accademia della Crusca.
Le mamme, esseri superiori sotto tanti aspetti, peccano spesso di superbia
credendo di poter avere figli felici seguendo però le loro idee e i loro
desideri piuttosto che quelli dei loro infanti, che poi a trent’anni si
ritrovano dallo psicologo vittime del complesso di Edipo.
E la tecnica subdola e spesso inconscia di obbligare
i figli a fare ciò che dicono ricorrendo a ricatti morali o peggio
all’insorgenza di pseudo malattie ( non parliamone adesso che mi fai venire mal
di testa….intanto fai questo) è l’arma più usata.
Cosa
potrebbe mai succedere se diceste no a una richiesta?
Pensate
alla più terribile delle conseguenze. E’ forse mortale? Vi metterebbe a rischio
di arresto? Potreste essere diseredati? Vi porterebbe all’estinzione?
La
risposta a tutte queste domande è NO. Lo stesso NO che dobbiamo imparare a dire
quando non vogliamo fare una cosa. Lo stesso NO che dobbiamo dire quando
un’azione stride dentro di noi come le unghie sulla lavagna.
Non saremo meno
amati perché scegliamo noi stessi prima degli altri. Le persone più
affascinanti nella vita son per me quelle che trasudano sicurezza e impudenza
da tutti i pori, e non perché siano egoiste ma perché si rispettano
profondamente, e questa forza si percepisce, è come un campo magnetico che
entra in risonanza con noi.
Certe persone o si amano o si odiano, ma
sicuramente non passano inosservate perchè hanno quel carisma e quel coraggio
che vorremmo avere tutti, quello cioè di onorare se stessi e di non sottostare
a nessuna legge che non sia la propria.
Quindi
imparate a dire No, imparate a disobbedire,
dite no alla persona che abita sotto il vostro tetto e che vi vessa
fisicamente o psicologicamente perché ha degli irrisolti suoi personali su cui
ancora non ha lavorato.
Dite
No all’insegnante che invece di educare si permette di punire, umiliare e usare metodi poco ortodossi protetto da uno
status che in realtà non lo rende superiore a nessuno.
Imparate
a difendere appassionatamente voi stessi, siete le uniche persone al mondo che
lo possono fare.
Difendetevi,
amatevi più di qualunque cosa, non permettete a niente e nessuno di dirvi che
non valete, di dirvi che quello che voi pensate, che quello che volete e
soprattutto che non volete non è giusto.
La
vostra verità la conoscete soltanto voi, e allora difendetela.
Abbiate
il coraggio di colorare fuori dai margini, non abbiate paura di uscire dai
bordi, altrimenti sarete soltanto altri soldatini che ubbidiscono agli ordini
per paura della punizione.
La
vita ci ha fatto sovrani di noi stessi, ce lo dimentichiamo troppo spesso.
Vogliamo
essere schiavi e servi oppure ci decidiamo a ricordare che siamo invece re e
regine nella nostra vita?
Siate
fedeli a voi stessi, dite no se sentite una resistenza, ascoltatevi. Non
significa essere ribelli, anarchici, ma solo presenti a chi siamo. E una volta
presa la decisione, la realtà si adatterà alle nostre scelte.
Fate
che la parolina NO diventi la vostra migliore amica, ve lo assicuro, non vi
tradirà.